La medicina ortomolecolare si basa essenzialmente sul corretto uso della nutrizione e di aminoacidi, vitamine e minerali e quanto altro possa contribuire a migliorare la salute e la qualità della vita degli esseri umani e su metodi igienico sanitari che partono dal presupposto che molti disturbi e malattie derivano da sostanze chimiche che possono essere evitate, o da situazioni che possono essere trattate, a volte curate, riequilibrando in maniera ottimale le l’assetto biochimico individuale, unico ed irripetibile per qualsiasi persona. Questo riequilibrio può essere perseguito utilizzando con consapevolezza delle sostanze chimiche naturali, quali le vitamine, dei minerali dietetici, degli enzimi, degli antiossidanti, degli aminoacidi, degli acidi grassi essenziali, dei pro-ormoni, dei probiotici, delle fibre dietetiche e degli acidi grassi a catena corta intestinali. Molte delle sostanze usate nella Medicina Ortomolecolare sono sostanze nutrienti essenziali. La Medicina Ortomolecolare in Italia è stata introdotta dal Prof. Adolfo Panfili, presidente dell’Associazione Internazionale di Medicina Ortomolecolare (A.I.M.O.) su incarico del premio Nobel professor Linus Pauling. Tale associazione rappresenta l’unica struttura riconosciuta da Pauling a svolgere informazione, diffusione e formazione di questa branca della medicina, oggi diffusa ed esercitata da molti medici in tutto il mondo. Trattamenti ortomolecolari inoltre sono utilizzati anche nei campi della medicina complementare ed alternativa, integrando nell’approccio italiano del Prof. Adolfo Panfili, omeopatia, fitoterapia, agopuntura, chiropratica ed osteopatia, settori nei quali il professore si è affinato e perfezionato nel corso di circa tenta anni di professione, conferenze, seminari, lezioni universitarie, tenute in tutto il mondo. Da segnalare il campo della psichiatria ortomolecolare che si occupa dell’uso della medicina ortomolecolare a sostegno ed integrazione dei problemi psichiatrici con ottimi risultati specialmente nel campo dell’Autismo e delle patologie correlate, della Depressione e della Schizofrenia. Il campo ortomolecolare è basato su ricerca in biochimica, nutrizione, medicina, omeopatia, fitoterapia, chiropratica, osteopatia, posturologia e prodotti farmaceutici uniti con l’esperienza clinica a sostegno di medici e scienziati. Molti studi nutrizionali tradizionali, sia recenti che storici, forniscono il supporto d’investigazione e clinico per i trattamenti ortomolecolari. Inoltre emerge l’importante dato che le terapie ortomolecolari sono un prezioso ed utile supporto per le terapie farmacologiche croniche (per esempio: cure a base di cortisone, chemioterapici, ecc… ) riducendone gli effetti secondari o i danni a breve, medio e lungo termine. Le terapie ortomolecolari si basano anche sull’uso di somministrazioni parenterali endovenose del tutto prive di rischi, poiché utilizzano soltanto le molecole che sono normalmente presenti nell’organismo attraverso una dieta sana e la regolarizzazione del metabolismo. Ottimi risultati si perseguono con l’utilizzo della Medicina Ortomolecolare specialmente nel settore antiage.